Sono tante le attrattive che vengono offerte dalla Puglia a chi decide di trascorrere le vacanze in questa meravigliosa terra. Alle bellezze naturali si aggiungono, inoltre, bellezze di interesse storico e culturale, di cui sono un esempio le masserie, delle fattorie fortificate che fungevano anche da abitazione per il proprietario del terreno, che sono diffuse in buona parte del Sud Italia, in maniera particolare nella Puglia.
Avventurandosi nelle campagne pugliesi è facile imbattersi in una masseria, considerata la loro vasta presenza nel territorio del tacco d’Italia, resa necessaria in passato dalla facilità con la quale l’area veniva invasa, soprattutto nel periodo delle invasioni dei turchi e saraceni, costringendo gli abitanti locali a costruire dimore fortificate, quali castelli e, appunto, masserie, che venivano edificate senza seguire un unico stile rendendo così i vari edifici differenti tra loro. Essendo la città di Lecce una preda ambita dai conquistatori, le masserie con le loro torri permettevano di scrutare meglio l’orizzonte per avvistare quanto prima eventuali assalitori.
Molte di queste antiche dimore hanno subito il degrado col passare dei secoli, riducendosi in qualche caso, a macerie. Le antiche rovine sono, comunque, parte del patrimonio culturale del Salento, diventando meta di interesse e di studio in quanto conservano tradizione e storia popolare salentina.
Tra i tanti itinerari che permettono di visitare le masserie pugliesi, uno dei più suggestivi si trova nel percorso tra Lecce e Otranto, dove si potrà visitare la Masseria Specchia dall’Alto, a pochi chilometri dalla città leccese che offre la possibilità di visitare il paesaggio circostante scorgendo una vasta presenza di edifici fortificati nell’area. Infatti percorrendo la strada che porta verso Otranto si trovano in serie diverse masserie che sorgevano a distanze ravvicinate perché costituivano il sistema difensivo della zona salentina, unite alle torri costiere.
Lungo la strada per Otranto si arriva alla Masseria Cesine, situata all’interno dell’omonimo parco naturale istituito dal WWF per la tutela della flora presente nell’area, fino a giungere alle masserie Cesine e Favarella, nei pressi della cittadella fortificata di Acaya. La Masseria Favarella ha subito un pesante degrado col passare del tempo e dell’edificio rimangono soltanto le decorazioni dei muri esterni e il cornicione lungo il perimetro della torre.
La strada prosegue sino ad Otranto e oltre, verso il Capo di Leuca, offrendo la vista di diverse masserie, luoghi di interesse storico e culturale che attirano tantissimi visitatori che in Puglia hanno l’imbarazzo della scelta su cosa visitare per la loro vacanza.
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