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Cattedrale di Otranto, monumento alla storia del Salento

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Sanlu
23 Aprile 2015

Otranto antica Porta d’Oriente, estremo lembo di Italia, conserva monumenti storici dall’alto valore architettonico, una fra tutti la Cattedrale. La Cattedrale di Otranto, dedicata a Santa Maria Annunziata, è situata nel centro storico della città. Le sue origini sono antichissime, la struttura infatti sorge sui resti di un villaggio messapico e di una domus romana, le prime pietre dell’attuale struttura sono state poste poco dopo l’anno 1000 dal vescovo normanno Guglielmo. La bellezza della Cattedrale di Otranto risiede nel mix di stili architettonici tutt’ora rilevabili: qui infatti si alternano elementi bizantini, paleocristiani e romani ed immancabili ovviamente i richiami al barocco salentino.

Molte sono le vicende che vedono la Cattedrale di Otranto protagonista del passare delle epoche, e degli invasori che ad Otranto giungevano dal mare, una tra tutte è la mattanza del clero avvenuta ad opera degli invasori Turchi nell’agosto del 1480, giorni di assedio e paura ad Otranto conclusi con l’uccisione di un gran numero di civili e religiosi che avevano trovato riparo nella chiesa, da quel momento la struttura diventa moschea, i tesori artistici vengono distrutti e solo dopo la liberazione della Porta d’Oriente ritornerà ad essere un luogo di culto cristiano.

Ammirare dal vivo la Cattedrale di Otranto durante una vacanza nel Salento è tutt’altra cosa rispetto a leggerne la descrizione. Una maestosa facciata, un rosone centrale molto gotico con ben 16 colonnine in pietra leccese, due portali di cui il maggiore in stile barocco, due colonne a sorreggere l’architrave, armonia e perfezione in tutti gli elementi ed i particolari della Cattedrale, persino portale barocco del 1764 qui è qualcosa di ben inserito. Tanti diversi elementi architettonici dovuti al susseguire nei secoli di vescovi ed arcivescovi fanno della struttura uno dei maggiori monumenti architettonici del Salento, della Puglia e del Sud di Italia.

Maestose navate all’interno, di cui quella destra è dedicata ai Martiri del 1480, qui sono esposti in raffinate teche i resti mortali, le ossa e persino la presunta ‘pietra del martirio’, luogo dove forse avvenne la mattanza. Impossibile non rimanere affascinati dal mosaico pavimentale. Una vera e propria opera d’arte bella, delicata e dal grande valore.

Si tratta di un mosaico pavimentale realizzato a opera di un monaco, Pantaleone, databile intorno al 1164. La raffigurazione è quella dell’albero della vita, con alcune figure mitologiche e dell’Antico Testamento. Osservare il mosaico è perdersi accompagnati da Adamo ed Eva, Caino, Abele e animali e persino Re Artù il tutto raffigurato con minuziosa precisione, a comporre il mosaico sono circa 600.000 tessere policrome di calcare locale.

Il bel mosaico pavimentale non è solo un massimo esempio di maestria ed arte ma la presenza di Re Artù e di Alessandro Magno ma anche di Sansone, Diana ed Atlante lo rendono veramente particolare ed è forse proprio grazie alla raffigurazione di questi personaggi che per anni gli amanti di mistero hanno pensato che qui da qualche parte ci fosse il Santo Gral.

Un silenzioso luogo di culto, un pezzo d’arte all’interno del bel centro storico di Otranto, un luogo di incanto tra storia, cultura e tante leggende che vale la pena visitare in una delle vacanze in terra di Salento tra sole, mare, ottimo cibo e cultura.

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