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Castri di Lecce, vacanze e cultura del leccese

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Sanlu
5 Febbraio 2015

Castri di Lecce è un paesino di tremila anime nel cuore del Salento, lungo la piana della Serra di Galugnano, a 13 chilometri dal capoluogo. Il borgo è l’unione di due casali, Castriguriano e Castrifrancone, separati fino all’Ottocento. Castri di Lecce è l’esempio di come anche piccoli borghi abbiano tanto da offrire al visitatore che decide di concedersi una gita diversa dalle solite intraprese nei centri più grandi e conosciuti. La storia di questo paesino è molto lunga. Le prime tracce sono testimoniate nell’età del bronzo, ne sono prova i numerosi megaliti ancora oggi visibili nei dintorni del paese. Nel medioevo il Casale di Castri fu donato alla Chiesa dal conte normanno Tancredi di Altavilla. Documenti scritti pongono questo passaggio di proprietà al 1190. Queste terre appartennero alla sede vescovile di Lecce fino al 1262, anno in cui il casale fu diviso in due parti, Catriguarino e Castrifrancone. Una parte fu ceduta alla famiglia Olivi de Lettere e l’altra ai Bonsecolo.

Passeggiando per le vie del centro il turista si sorprende a immaginare com’era la vita nei tempi antichi, tra i viottoli e le facciate delle chiese in cui ci si imbatte appena girato l’angolo. Tra gli edifici storici presenti nel paese vi sono il Palazzo Municipale e Palazzo Vernazza. Quest’ultimo fu costruito nel Seicento ma trasformato quasi completamente nel 1724. La facciata si presenta sfarzosa con un ampio portale bugnato, ornato da festoni e motivi floreali, e sovrastato da un balcone barocco decorato con putti e maschere di leoni. All’interno del palazzo le stanze sono decorate con motivi settecenteschi. Da vedere anche il bellissimo cortile centrale.

L’architettura religiosa pugliese è un vanto di questa regione, dove numerose chiese sono state edificate con la pietra leccese, un particolare materiale diffuso nel territorio. Tra le chiese che si possono visitare a Castri di Lecce degna di nota è quella di Santa Maria della Visitazione, eretta a metà del XVII secolo su una precedente strutura. All’epoca era la chiesa madre di Castriguarino. La facciata è barocca e venne terminata nel XVIII secolo, decorata con lesene, capitelli corinzi e motivi floreali. Al suo interno si trova ancora un antico pulpito in legno.

La chiesa di San Vito è un’altro edificio religioso da visitare. Fu costruita nel 1734 in stile barocco. La pianta è a croce latina e all’interno si possono ammirare le Tele del Martirio di San Vito e della Madonna del Rosario. Dedicata a San Vito è anche una statuta laccata in oro conservata all’interno. Molto bello è l’organo a canne costruito intermente in legno.

Un’altra chiesa che dà lustro al piccolo borgo del Leccese è quella dedicata a Santa Maria delle Grazie, del XVII secolo. La facciata della chiesa è rinascimentale, con decorazioni barocche. Al suo interno vi è ancora l’altare maggiore del 1652, opera dell’artista Donato Chiarello da Copertino. L’altare è dominato da un’immagine bizantina che ritrae la Madonna che allatta il bambino.

Gli appassionati di storia e archeologia potranno ammirare invece i menhirs sparsi nel territorio attorno al paese. Di notevoli dimensioni sono il Menhir della Luce, accanto alla Cappella della Madonna della luce, e il Menhir della Croce, sulla strada per Pisignano.

Castri di Lecce merita indubbiamente una visita. Tra chiese, palazzi appartenuti ad antiche famiglie e siti archeologici anche un piccolo borgo della provincia leccese soddisfa pienamente i gusti dei turisti che qui si recano.

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